Corpus Domini | Centinaia di abiti senza corpo, come in guerra. A Marineo un messaggio di Pace.

Pubblicato il 17 giugno 2025 alle ore 13:01

In via Pagano, a Marineo, una lunga fila di abiti dismessi cattura lo sguardo, ed evoca immediatamente le tragedie che stanno scuotendo il Medio Oriente. Migliaia di civili innocenti vittime di un massacro quotidiano causato dai potenti della Terra. Quei vestiti, privi di corpi, richiamano alla mente i corpi senza vita, e urlano il dolore di questi giorni di preghiera e riflessione durante la festività del Corpus Domini. Il "corpo" del Signore, simbolo di un Cristo innocente percosso e ucciso, sembra riflettersi nei corpi senza vita di migliaia di senza voce, che giacciono oggi nelle strade di Gaza e in tanti altri conflitti dimenticati del nostro tempo.

Gli abitanti di via Pagano, a Marineo, hanno voluto lasciare un segno tangibile in questo momento tanto difficile. Un gesto che parte dal valore dei rapporti tra famiglie e vicini, puntando a costruire qualcosa di più grande, che superi le piccolezze personali e gli egoismi superficiali tipici del nostro mondo occidentale. È con il cuore che riportiamo qui sotto le parole degli abitanti di via Pagano, che, in un periodo segnato dalla divisione e dall'oscurità, riescono ancora a trasmettere speranza e luce, testimoniando che la pace si può costruire dal basso, con i gesti di unione e di comunità. 

Ringraziamo Rosalba Tuzzolino per aver condiviso questa riflessione. 

In occasione del Corpus Domini, il nostro quartiere si trasforma in un suggestivo percorso di riflessione e speranza, culminando in un'installazione che ci invita a meditare sul valore inestimabile della pace. L'opera si apre con una frase potente e universale: "La pace è un'opera di tutti".
Da qui, un lungo sentiero di indumenti dismessi si snoda lungo la strada, ognuno un muto testimone delle tenebre della guerra, un simbolo delle innumerevoli vittime che ogni conflitto si lascia alle spalle.

È un percorso che ci chiama a non dimenticare, a sentire il peso di quelle vite spezzate e a riconoscere l'urgenza di un cambiamento.
Il cammino si conclude con un messaggio di speranza incrollabile: "L'amore è più forte della guerra". Qui, una mano scolpita si tende verso l'alto, la mano dell'uomo che si aggrappa alla fede, trovando conforto e forza nella promessa divina. Ci ricorda che, anche nelle avversità più buie, la luce prevarrà, come recita Giovanni 1:5: "La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta."
Al centro di questa toccante installazione, sull'altare, riposa un mappamondo. La sua base, un morbido letto di fiori freschi, è un potente simbolo di rinascita e di pace nel mondo. Un monito e un augurio: che la speranza possa germogliare ovunque. La pace che desideriamo per il mondo trova le sue radici più profonde nelle nostre case: ogni gesto di gentilezza, ogni parola di conforto scambiata tra le mura domestiche, contribuisce a costruire un mondo migliore, mattone dopo mattone. Ma la pace non si ferma alla soglia di casa, la collaborazione e la condivisione tra vicini diventano il fondamento su cui si costruisce la pace nella comunità e, di conseguenza, nel mondo intero. Questo è ciò che oggi abbiamo voluto trasmettere anche ai più piccoli di via Pagano.



Clicca qui

per vedere il video di Virgilio Ferrara Photography

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.